
Giovedì 11 Settembre, ore 20:30
Clauzetto, Chiesa di San Giacomo
Ingresso libero
CANTI ROCCIOSI
Con il Coro Polifonico di Ruda e Orchestra d’Archi Blanc
Direttore, Fabiana Noro
In un tempo segnato dai venti di guerra e dalla loro crudezza, la musica si fa voce potente di resistenza e speranza. I "Canti Rocciosi" di Giovanni Sollima riecheggiano tra le vette come un tributo ai caduti di tutti i conflitti e un monito severo: ricordare, per spezzare questa spirale di violenza. Questo concerto non è solo un omaggio al passato, ma un atto concreto per diffondere una cultura di pace. Perché nella bellezza della musica risiede la forza per unire ciò che i conflitti dividono.
CORO POLIFONICO DI RUDA
Il Coro Polifonico di Ruda - Italian male choir - ha cantato in tutto il mondo vincendo 67 premi ai più importanti concorsi corali nazionali ed internazionali. Sotto la direzione di Fabiana Noro il complesso si è specializzato nel repertorio romantico e contemporaneo con composizioni appositamente scritte da musicisti di chiara fama proposte spesso in prime assolute. Il coro, attivo anche in campo editoriale, collabora con le più quotate orchestre italiane per particolari progetti sinfonico-corali. È stato protagonista delle colonne sonore di diversi film (Là dove senti cantare fermati! Resina, Isabelle) trasmessi da tv italiane ed estere.
ORCHESTRA D'ARCHI BLANC
L’Orchestra d’Archi Blanc riunisce talenti del Triveneto con esperienze in prestigiose orchestre nazionali. Guidati dal simbolo del Bianco – luce e purezza – creano un suono ricco e intenso, tra classico e innovazione. Protagonisti del tour EXTRAdANTE (2021) ispirato a Dante e del Blanc European Festival (2022-23) con Gilles Apap. Nel 2024 hanno brillato in siti UNESCO (Dolomiti, Livenza) e con tour natalizi sold out. Recentemente hanno concluso un tour con Bach, composizioni contemporanee di Riccardo Pes e brani folk. Un’orchestra che fa vibrare la musica tra tradizione e futuro.

Clauzetto, Chiesa di San Giacomo
Dipendente dall’antica Pieve di San Martino d’Asio, la Chiesa di San Giacomo per evidenti motivi di maggiore vicinanza all’abitato di Clauzetto divenne ben presto sede del pievano assorbendone la cura delle anime.
Citata per la prima volta nel 1417 in un documento redatto in occasione di un legato, venne ampliata dal pievano Giovanni di Arba, lo stesso che eresse la pieve di San Martino, e nei primi del Cinquecento fu circondata da un cimitero, mentre nel 1552 vi erano già conservati l’eucarestia, gli oli santi ed era dotata di fonte battesimale.
Tra le prime notizie relative alla presenza di opere d’arte in San Giacomo, emerge un contratto stipulato nel novembre del 1521 da Pilacorte (vai a biografia), al tempo dimorante a Travesio, per la realizzazione di un’ancona in pietra scolpita (vai a Pilacorte ritrovato), colorata e dorata, con figure di varia dimensione e ornati, da realizzarsi per la Chiesa in due anni, che venne di fatto ultimata nell’ aprile del 1523. Si precisa in tale contratto, sottoscritto dal notaio Pietro Scraibero (Archivio di Stato Pn, not. 1339/9386, fsc. 2, cc, 10v-11r) che la pietra sarebbe dovuta pervenire da “Giovanni Candussii” di Travesio, ovvero scelta da una particolare cava di Travesio.
