Blanc Festival
Ottobre: Location in via di definizione
BLANC IMPRO:
jam session intorno al colore bianco
con il pittore Jonathan Hooper e Leo Virgili al theremin
Davvero speciale la presenza di Jonathan Hooper, prestigioso pittore della Cornovaglia e grande ricercatore visivo. Il suo lavoro è intento a cogliere nell’estasi creativa del disegno come si modifica lo stato d’animo nel dipinto e in chi lo osserva a seconda della luce in esso utilizzata.
Altrettanto magico l’accompagnamento di Leo Virgili con il suo Theramin, strumento che utilizza le onde elettromagnetiche governate dal gesto della mano. Da non perdere!
Palazzo Spelladi, è il risultato di eventi che si sono susseguiti nel corso dei secoli e che hanno dato origine a demolizioni, successivi accorpamenti, modifiche volumetriche e rimaneggiamenti. La struttura originaria è databile almeno agli inizi del Trecent
Jonathan Hooper
is a Cornish painter, not just in origin and subject matter but also in tradition. This tradition is deeply rooted in the St Ives group of artists from the the immediate post- war period to the early 1960s. At the vanguard of this tradition, and particularly relevant to an understanding of Hooperʼs work, were the colourist Patrick Heron, Terry Frost (with his collages and prints) and the landscape painter Peter Lanyon. The Russian constructivist and erstwhile St Ives resident Naum Gabo, and his compatriot El Lissitzski, have also influenced Hooperʼs framing of three dimensional space and its compression onto the two- dimensional plane.
Hooper cites Peter Lanyon as particularly important to his development as a painter. Not only was Lanyon a friend and gliding companion of his father Harry (Hooperʼs early years were spent on the peri- track at Perranporthʼs airfield, a former WWII Spitfire base) but, more significantly, he was a native Cornishman with a particular and, unarguably, potent sense of place. This association was unique amongst Lanyon's St Ives contemporaries.
Leo Virgili
Leo Virgili è musicista polistrumentista, session man, arrangiatore e compositore. Ha suonato con Manu Chao, Elisa, Roy Paci, Julia Kent, Tre Allegri Ragazzi Morti e moltissimi altri in migliaia di concerti in tutto il mondo. Ha all’attivo oltre cento pubblicazioni discografiche. È il frontman della band Radio Zastava. In anni recenti si è avvicinato a teatro, cinema e danza.
È direttore artistico di SUNS Europe, festival europeo delle arti in lingue minorizzate.
Dal 2014 si dedica allo studio sistematico del theremin, riavvicinandosi alla musica classica. È uno dei rari musicisti professionisti di questo strumento a livello europeo.
Chi è Harry Bertoia?
La sede espositiva è stata intitolata a Harry Bertoia (1915-1978), noto al vasto pubblico per la progettazione nell’ambito del design. La famosa Diamond (1951-‘52), una sedia-scultura in tondino di ferro, aperta e dialogante nello spazio, da lui descritta come “una scultura fatta d’aria e di acciaio”, è un classico in tutti i libri di storia del design. La sua straordinaria vicenda creativa è però testimoniata anche da sculture, disegni, incisioni, creazioni di oreficeria e oggetti di design, oggi esposti nei musei di tutto il mondo. Arieto Bertoia, nato nel 1915 a San Lorenzo d’Arzene, a pochi chilometri da Pordenone, nel 1930 lasciò la terra d’origine per trasferirsi in America con il padre e il fratello.